Ricovero anziani e inabili presso istituti convenzionati con integrazione retta

La persona anziana, non autosufficiente o la persona inabile che desidera essere accolta in una struttura residenziale convenzionata con il Comune e non ha mezzi sufficienti per il pagamento della retta, deve avanzare richiesta all’Ufficio Servizi Sociali a firma di

1. dell’interessato
2. dei parenti tenuti agli alimenti ai sensi dell’art. 433 del Codice Civile
3. della struttura d’accoglienza in caso di mancanza di parenti
4. di parenti non tenuti agli alimenti
5. di tutore o curatore laddove nominato.

Il Comune convoca preliminarmente gli obbligati agli alimenti (parenti e donatari) individuati dagli artt. 433 e ss. codice civile, al fine di coinvolgerli nel progetto assistenziale e, in base alle loro possibilità, ottenere un’assunzione di responsabilità nel far fronte alle esigenze di carattere economico avanzate dal richiedente.
Qualora nessuno degli obbligati agli alimenti individuati dall’amministrazione comunale possa integrare la retta mensile, viene acquisita agli atti una dichiarazione relativa a tale impossibilità.
L’Ufficio Servizi Sociali, effettuati gli accertamenti del caso, verifica la disponibilità di fondi nel bilancio e provvede a calcolare:

• la quota della retta di ricovero, che può essere pagata dall’utente direttamente con il proprio reddito e/o con eventuali beni immobili spendibili;
• l’eventuale quota da versare da parte di tutti i parenti o donatari tenuti agli alimenti;
• l’eventuale quota integrativa a carico del Comune.

L’ammissione all’intervento di integrazione della retta avviene con delibera di Giunta Comunale e decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di ammissione della richiesta, salvo il caso in cui il ricovero sia disposto dai servizi con carattere d’urgenza.
La quota a carico dell’utente e/o dei soggetti tenuti agli alimenti dovrà essere versata direttamente alle strutture di ospitalità convenzionate.